Consiglio autonomie locali: ok a riforma organizzativa servizi sociali nel territorio (Ats), presidente Lain “ma con alcune attenzioni e raccomandazioni”

14 luglio 2023

 

(Arv) Venezia 14 lug. 2023 –        Il Consiglio delle Autonomie locali del Veneto, convocato in videoconferenza e guidato da Stefano Lain sindaco di Grisignano di Zocco, ha espresso parere positivo alla riforma dell’organizzazione degli interventi e dei servizi sociali che istituisce gli Ats, gli Ambiti territoriali sociali, nuova struttura sovracomunale di gestione dei servizi assistenziali e sociali. Il ‘parlamentino’ degli enti locali, dopo aver dedicato più sedute all’approfondimento del disegno di legge e al suo impatto sulle amministrazioni locali, ha dato il proprio via libera (obbligatorio ma consultivo) all’unanimità, inoltrando tuttavia alla quinta commissione e al Consiglio alcune osservazioni sull’applicazione di una riforma che avrà nei Comuni l’ente di riferimento. 

I componenti del Cal invitano il legislatore regionale a valutare con attenzione la dimensione prevista dei futuri Ats (in particolare negli ambiti riferiti alle due province di Padova e Verona e ai comuni montani), la loro forma giuridica, le competenze e le funzioni. Il Cal suggerisce inoltre di considerare l’adeguatezza del finanziamento previsto, e di ragionare sulle risorse umane dedicate, compresa la nuova figura del direttore di ambito, nonché sui tempi di attuazione della riforma.

“Il Cal ha messo a fuoco con l’assessore al sociale e alla sanità Manuela Lanzarin, i tecnici e con la Conferenza regionale permanente per la programmazione sociosanitaria i molteplici aspetti di una riforma che modifica l’attuale organizzazione dei servizi sociali e il relativo impatto su Comuni – sottolinea il presidente Lain – Sulla materia abbiamo voluto sensibilizzare e coinvolgere tutti i 563 Comuni, perché saranno le amministrazioni comunali a dover assumere, in forma cooperativa o associata, la regìa degli interventi sociali: dall’organizzazione del servizio delle assistenti sociali alla gestione dei fondi nazionali per la non autosufficienza, dagli interventi per il contrasto alla povertà a quelli per la residenza, dalle deleghe per l’assistenza ai minori alla gestione dei Centri educativi e occupazionali per disabili, per non dimenticare l’orientamento del governo centrale che assegna proprio agli Ats la definizione dei LEPS. Compiti importanti e cruciali per il benessere delle nostre comunità, che dovranno essere svolti con efficienza, efficacia, nel rispetto prioritario della dignità delle persone e in modo omogeneo in tutto il territorio regionale, salvaguardando inoltre professionalità, competenze e trattamento degli operatori che attualmente, per conto delle Ulss, dei Comuni e del privato sociale, si occupano di assistenza ad anziani, persone con disabilità, minori, indigenti, disoccupati e situazioni di fragilità sociale”.

“Il nostro compito è di ausilio al legislatore regionale e non certo sostitutivo – aggiunge Lain – Ci siamo concentrati sulla verifica del potenziale impatto della riforma, sulla cosiddetta ‘messa a terra’ di una nuova organizzazione che impegnerà in prima linea le amministrazioni locali e inciderà sull’erogazione delle prestazioni ai cittadini.  Per questo abbiamo suggerito al legislatore regionale di valorizzare la dimensione pubblica e privata del nostro welfare, coinvolgendo anche le società di benefit, di tener ferma la barra nei principi organizzativi della priorità del rispetto della dignità delle persone in rapporto all’economicità delle prestazioni sociali, di fare in modo che la pianificazione degli interventi e delle prestazioni avvenga in forma associata e in armonia con gli enti locali. Ovviamente ci preoccupano le risorse previste per l’attuazione di questa riforma, che nel disegno di legge iniziale ammontano a 500 mila euro: raccomandiamo alla Regione di individuare ulteriori finanziamenti per accompagnare la realizzazione del nuovo schema organizzativo e per sostenere i Comuni nel suo impianto e gestione. E invitiamo anche ad accelerare i tempi di attuazione, rispetto ai due anni previsti, in modo che la riorganizzazione della pianificazione e della gestione dei servizi non sia rallentata o complicata da scadenze elettorali e cambi di amministrazione”.

“Nella consapevolezza del grande lavoro svolto dall’assessorato e dalla sua struttura – precisa il presidente - il Consiglio delle Autonomie locali si è espresso nel testo depositato che è quello originario, consci che alcune osservazioni sono note e già allo studio da parte dell’assessorato. Abbiamo la consapevolezza, quali componenti di un organo costituzionale di rappresentanza di tutti gli enti locali, di esserci espressi serenamente, con cognizione di causa e con grande responsabilità, al fine di portare il nostro contributo in un’ottica partecipativa e collaborativa al processo legislativo che riguarderà gli enti locali”.

“Mi sento di esprimere – conclude Lain - che la sfida che viene lanciata ora per il futuro degli enti locali, volto sempre più verso l’autonomia per i nostri territori non ci ha fatto temere l’espressione del nostro punto di vista per poter far accrescere in modo positivo e propositivo questo provvedimento, proprio perché fin dall’inizio questo Consiglio ha costituito un tavolo di lavoro, per approfondimenti, confronti e chiarimenti con tutte le parti coinvolte”.